giovedì 24 novembre 2011

Le coppie LGBT israeliane ambiscono alla maternità surrogata

http://www.haaretz.com/print-edition/features/homosexual-couples-fight-for-right-to-surrogate-pregnancy-1.397391

La legge israeliana sulla fecondazione assistita è meno punitiva di quella italiana, ma riserva comunque la maternità surrogata alle coppie etero. Perciò le coppie lesbiche o gay che vogliono diventare genitoriali vanno negli USA od in India per la procedura, spendendo un mucchio di soldi e poi tribolando per far riconoscere i loro figli come "ebrei" dal Ministero dell'Interno.

L'articolo riferisce che una coppia gay, Itai Pinkas ed Yoav Arad, ha presentato tempo fa una petizione alla Corte Suprema d'Israele per rovesciare questo stato di cose; il governo ha reagito 18 mesi fa creando una commissione presieduta dal Prof. Shlomo Mor-Yosef per esaminare l'argomento - ed i ricorrenti hanno acconsentito (poveri loro) a che la Corte aspettasse la conclusione dei lavori della commissione prima di esaminare la loro richiesta. Nel frattempo hanno fatto in tempo a nascere in India le loro figlie Gal e Noa.

Qualche settimana fa un'altra coppia gay, Moshe Laniado e Gal Peleg, ha lanciato via Internet una campagna per la maternità surrogata, che mostra un video in cui una bambina che gioca con due uomini viene portata via da due uomini vestiti di nero (no, non sono preti), e che ha raccolto oltre cinquemila firme in favore del diritto delle coppie omosessuali a diventare genitoriali.

Ieri si è svolta a Tel Aviv una conferenza al Centro Gay di Tel Aviv, con 150 partecipanti secondo Haaretz, in cui si è discusso su come premere per aumentare la pressione sul governo e sul parlamento. Il consigliere comunale Yaniv Weitzman, che fa da consigliere del sindaco sulle questioni LGBT, ha detto che per prima cosa occorre spingere la raccolta di firme e le richieste al comitato ministeriale che autorizza le procedure di maternità surrogata.

Raffaele Ladu

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